Fact checking by Elio Litti
Quando si parla di Immigrazione, purtroppo, molti dati e numeri sono usati in maniera non corretta. A volte sono inventati di sana pianta, decontestualizzati, distorti a uso e consumo della storia “alternativa" che vogliono raccontare. Non e’ facile per il cittadino trovare i riferimenti necessari per verificare l’accuratezza delle informazioni contenute.
Fact checking ha il compito di riproporre un sunto di dati aggiornati sull’’argomento, mettendoli a disposizione , con le relative fonti, di tutti coloro che vogliono farsi un’idea precisa del problema
IL FENOMENO REALE
Nel 2017 nel Mondo (dati ONU)
257,7 milioni di persone nel mondo vivono in un Paese diverso da quello di origine (crescita 2000 vs 2017 +49%).
i migranti rappresentano il 3,4% popolazione mondiale vs 2,9% del 1990: 30,9% in Asia, 30,2% in Europa, 22,4% in Nord America, 9,6% in Africa, 3,7% in America Latina e 3,3% Oceania.
Oltre il 50% di tutti i migranti risiede in appena dieci Paesi o aree: in USA ne risiedono 50 milioni, in Arabia Saudita, Germania, Russia circa 12 milioni ciascuna, in UK circa 9 milioni, in UAE 8 milioni.
Per consultare un valido database continuamente aggiornato per quanto riguarda gli sbarchi dei migranti premi qui
Nel 2018 in Europa
39,9milioni di migranti vivono in UE (il 30,2% totale globale, +3.2% rispetto al 2017).
In alcuni paesi a lunga storia migratoria negli ultimi anni la componente straniera è diminuita (AT, SE, DE), in altri a più recente immigrazione é aumentata (RO, HU, EE).
Un report interessante e sempre aggiornato, dell’UNCHR lo trovi qui
ITALIA – Demografia
Nel 2019, 5,255milioni (8,7%) di stranieri regolari risiedono in Italia (erano il 7% nel 2010).
Dal 2014 al 2018 si contano -700mila italiani (denatalità, invecchiamento) +638mila acquisizioni cittadinanza +246mila stranieri residenti)
Dal 2010 al 2019 la popolazione italiana è nel complesso rimasta costante, ciò e dovuto a un +24% della componente straniera ed a un -2% di quella italiana
La popolazione straniera sul territorio italiano risiede prevalentemente nelle regioni più sviluppate del Nord (57,5%) e in quelle del Centro (25,4%), mentre nel Mezzogiorno (12,2%) e nelle Isole (4,9%) appare decisamente più contenuta, sebbene in crescita.
Le province nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono Roma (556.826, 12,8%), Milano (470.273, 14,5%), Torino (221.842, 9,8%), Brescia (157.463, 12,4%) e Napoli (134.338, 4,4%).
Nel 2018 sono 65.444 i bambini nati da genitori entrambi stranieri (14,9% del totale delle nascite), in calo rispetto al 2017 (-3,7%), anche per effetto della diminuzione dei nuovi arrivi
I dati riportati da fonti autorevoli contraddicono confermano alcuni punti molto discussi:
NON ESISTE UN FENOMENO DI “SOSTITUZIONE DELLA RAZZA” (copyright Fusaro e Meloni),
LA COMPONENTE STRANIERA IN ITALIA CRESCE PERCHE’ GLI ITALIANI MUOIONO O EMIGRANO DI PIU’ DI QUELLI CHE NASCONO O REIMPATRIANO.
ANCHE GLI STRANIERI IN ITALIA COMINCIANO A FARE MENO FIGLI
Per vedere le fonti ISTAT premi qui
ITALIA – istruzione e Lavoro (fonte Rapporto Caritas Migrantes2019 + ISTAT)
Il grado di istruzione superiore degli stranieri è inferiore a quello degli italiani: tra gli stranieri di 15-64 anni, oltre la metà ha conseguito al massimo la licenza media (contro solo il 40% degli italiani), il 34,7% ha un diploma di scuola superiore e l’11,0% una laurea (mentre sono laureati il 17,8% degli italiani di 15-64 anni).
OSSERVANDO I TITOLI DI STUDIO MEDIO BASSI GLI STRANIERI HANNO UN LIVELLO DI ISTRUZIONE PIU’ ALTO DEGLI ITALIANI, CHE PERO’ HANNO UNA QUOTA DI LAUREATI MAGGIORE
segregazione occupazionale degli immigrati. I lavoratori stranieri si concentrano, in particolare, nel settore dei servizi collettivi e personali (stranieri: 26,1%; italiani: 5,6%), nell’industria in senso stretto (stranieri: 18,1%; italiani: 20,2%), nel settore alberghiero e della ristorazione (stranieri: 10,6%; italiani: 5,9%) e nelle costruzioni (stranieri: 9,6%; italiani: 5,5%).
Parallelamente, persiste negli stranieri il fenomeno dell’over-education, con lavoratori che svolgono attività non adeguate alla propria formazione.
Nel mercato del lavoro il tasso di occupazione degli stranieri e maggiore degli italiani: nel 2018 il tasso di occupazione (20-64 anni) degli stranieri è il 64,4% contro il 62,8% degli italiani. Il tasso di disoccupazione degli stranieri più elevato degli italiani; il tasso di inattività è invece più basso per gli stranieri (28,8%) rispetto agli italiani (35,0%)
GLI STRANIERI LAVORANO MEDIAMENTE DI PIU’ DEGLI ITALIANI, MA SVOLGONO LAVORI MENO QUALIFICATI E SEGREGAZIONALI
E’ disponibile il freschissimo rapporto CARITAS migrantes 2019 per leggerlo premi qui